giovedì 23 aprile 2015

VIGEVANO E I LATITANTI: CONDANNE AGLI OSPITI.

Vigevano è una città in cui i latitanti trovano rifugio. Il 31 marzo scorso è stato arrestato dai carabinieri di Vigevano l'ultimo latitante dell'operazione "Alba Nostra 2" che ha permesso di smantellare uno dei racket della prostituzione attivo sul territorio della Lomellina. Ma la storia pullula di fermi, anche eccellenti, di latitanti ospitati negli appartamenti di cittadini vigevanesi, come ad esempio il bandito sardo Graziano Mesina trovato nel 1985 in via D'Avalos a due passi dalla piazza Ducale ospite di Antonino Papalia. In tempi più recenti va' ricordato l'arresto di "U' Rizzu" (il ricciolo) Salvatore Galluzzi, già condannato per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, e di Sergio Esposito presi nell'ambito dell'operazione "Stop". Secondo l'accusa a mettere a disposizione un appartamento, in centro a Vigevano, ai boss ricercati fu Roberto Feratti, imprenditore edile siciliano, che per questo è stato recentemente condannato a 3 anni e 4 mesi dal tribunale di Castrovillari per favoreggiamento.
Roberto Feratti è stato a sua volta latitante negli anni Novanta ricercato per un ordine di custodia cautelare per traffico d'auto, aveva un'officina in cui venivano "taroccate" le auto (http://archiviostorico.corriere.it/1995/novembre/10/Arma_abusiva_Assolto_perche_latitante_co_2_951110351.shtml).  A Vigevano Feratti aveva dato vita alla Gemel Edil, insieme al gemello Angelo già conosciuto alle forze dell'ordine anche per operazioni antimafia (http://archiviostorico.corriere.it/1995/giugno/28/cellulare_aperto_lui_evade_co_0_95062812864.shtml) e oggi ai domiciliari per altre vicende criminali.

Per approfondimenti: http://robertogalullo.blog.ilsole24ore.com/2013/06/21/la-rete-di-garanzia-e-protezione-della-cosca-acri-morfo-che-parte-da-rossano-cosenza-e-arriva-a-vigevano-pavia/

https://www.youtube.com/watch?v=Y07z-uoFmqs

martedì 21 aprile 2015

CONSIGLIO COMUNALE APERTO A CISLIANO, LA "VIGEVANO DUE" PER I VALLE

Un consiglio comunale aperto, martedì 21 alle 21, e in seduta urgente a Cisliano (MI) in piazza San Giovanni. Motivo? Discutere delle criticità della "Masseria" e avanzare la richiesta di assegnazione del bene al Comune. L'ex ristorante nonché covo dei Valle è stato danneggiato dopo che a dicembre scorso, successivamente alla condanna definitiva del clan Valle-Lampada per associazione a delinquere di stampo mafioso, è stato definitivamente confiscato. Libera sostiene il comune in questa importante battaglia simbolica (e non solo) con un presidio permanente al fine di tutelare l'immobile che a Cisliano svolgeva la medesima funzione della villa di via Oroboni a Vigevano e dove il clan di 'ndrangheta venne definitivamente arrestato nel 2010:


http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/10_luglio_1/ndrangheta-arresti-usura-clan-de-stefano-1703302418589.shtml

martedì 14 aprile 2015

CON I BENI CONFISCATI SI BATTONO LE MAFIE. LECCO SI BATTE

La commissione speciale Antimafia fa tappa a Lecco per un confronto, nella sede della Prefettura con il viceprefetto vicario Gennaro Terrusi, il Procuratore della Repubblica Antonio Angelo Chiappani, il viceprefetto e Commissario straordinario del Comune di Sedriano (il cui consiglio comunale è stato sciolto nell'ottobre del 2013 per infiltrazioni mafiose) Stefano Simone ed i rappresentanti lecchesi dell'Associazione Libera.
Obiettivo dichiarato quello di accrescere la conoscenza delle varie situazioni territoriali sulla presenza della criminalità organizzata, individuare le priorità, fare una ricognizione delle azioni sviluppate a livello locale per poi aiutare il processo normativo e di sostegno alle pratiche di legalità. 
Lo dice chiaramente Gian Antonio Girelli, presidente della commissione Antimafia regionale aprendo la riunione in Prefettura. Alla fine dichiara: "La tappa nel capoluogo lariano ci ha confermato che il tema della legalità è centrale. Il viceprefetto Terrusi ha parlato di una presenza aggressiva della criminalità e questo fatto ci deve convincere ancora di più della necessità di incrementare i livelli di interazione tra i soggetti territoriali. Servono sinergie e una prontezza dell'azione di contrasto. Lo stesso sindaco di Lecco Virginio Brivio, presente alla riunione, ha sottolineato l'importanza di una più fluida circolazione delle informazioni perché solo in questo modo è possibile intervenire sulle debolezze di sistema. Dobbiamo muoverci su questo piano". 
"A noi - dice ancora Girelli - spetta il compito di aiutare il processo di coesione istituzionale e quello di migliorare la parte normativa perché sulla gestione degli appalti, sui beni confiscati e sull'attenzione ai nuovi ambiti di intervento delle mafie è urgente un cambio di passo". 

http://www.pdregionelombardia.it/novita7ggdettaglio.asp?ID=8422

mercoledì 8 aprile 2015

RELAZIONE DNA 2015: COMPAIONO I "NOSTRI" (BIS)


P.P. 46229/08 (indagine Valle Lampada)

“Il 12 giugno 2014 è passata in giudicato la sentenza di condanna emessa nei confronti di alcuni esponenti della famiglia mafiosa Valle Lampada.
La Corte di appello di Milano in data
17 giugno 2014 ha confermato le condanne emesse dal Tribunale di Milano il 6.2.2013 nei confronti di appartenenti alla Guardia di Finanza, un magistrato, un politico e altri soggetti imputati di fatti corruttivi, concorso esterno in associazione mafiosa, favoreggiamento aggravato e associazione di tipo mafioso, accogliendo il ricorso dei pubblici ministeri riguardo le assoluzioni degli appartenenti alla Guardia di Finanza.
La Corte di Appello di Milano in data 19 giugno 2013 ha confermato le condanne emesse dal Gup di Milano per corruzione aggravata ex art. 7 d.l. 152/1991 nei confronti del magistrato di Reggio Calabria Giusti Giancarlo e per concorso esterno in associazione mafiosa nei confronti di un imprenditore e di un avvocato.
Mentre il procedimento ormai definito con sentenza passata in giudicato ha consentito di accertare numerosi episodi di usura ed estorsione effettuati con metodo mafioso, le due pronunce della Corte di Appello sopra citate devono essere segnalate per la importanza di almeno due profili, che consentiranno di svolgere in modo più efficace le future investigazioni.
Si è data rilevanza giuridica a quello che è ormai comunemente definito come il capitale sociale della mafia, cioè quell’insieme di relazioni, ponti di collegamento tra i mafiosi e la società civile che consentono che la prima si insinui nell’economia, nelle strutture forensi, nella politica, nel mondo imprenditoriale. Vari sono gli strumenti per cercare di contrastare il fenomeno: figura della partecipazione, concorso esterno, favoreggiamento, misure di prevenzione personali e all’interno di tali figure la DDA ha di volta in volta privilegiato lo strumento che è apparso più opportuno anche alla luce del materiale probatorio a disposizione.
Si è superata una pre - comprensione del fenomeno mafioso, una sorta di stereotipo che voleva escludere dal novero dei soggetti riconducibili alla fattispecie di cui all’art. 416 bis c.p. le persone che non commettono i tipici reati di estorsione, usura o altri fatti connotati da grave violenza e si sono invece valorizzati una serie di indici di appartenenza caratterizzati da minore visibilità immediata e che pertanto devono sapere essere letti superando quelle anticipazioni di senso che impediscono di comprendere come la ‘ndrangheta opera al nord, evitando al contempo sia banalizzazioni sia indebite suggestioni.
Anche in tal caso è da sottolineare la tempistica processuale: coloro che hanno ottenuto il passaggio in giudicato della sentenza il 12 giugno 2014 sono stati arrestati il 1 luglio 2010. Per coloro che sono stati giudicati in appello, la tempistica per arrivare ad una sentenza passata in giudicato si prospetta probabilmente più breve, atteso che gli stessi sono stati arrestati il 30.11.2011“ 

martedì 7 aprile 2015

LA MAFIA AL NORD (MAPPA)

Da stampoantimafioso.it:

La mappa mostra le locali di ‘ndrangheta, i comuni sciolti per infiltrazione mafiosa, i beni confiscati presenti nei vari comuni e gli atti intimidatori. La mappa fa riferimento principalmente al periodo 2009-2014. La situazione dei beni confiscati fa riferimento ai dati pubblici sul sito dell’Agenzia dei beni confiscati e sono aggiornati al 2012. L’elevata presenza di materiale e le sue difficoltà di elaborazione potrebbero rendere il lavoro parzialmente incompleto. Eventuali mancanze o errori verranno sistemati. 

Per segnalazioni scrivere a: redazione@stampoantimafioso.it

Il lavoro è stato realizzato con il contributo di Martina Bedetti, Federica Cabras, Ilaria Meli, Roberto Nicolini e Samuele Motta.

LINK DELLA MAPPA: http://www.stampoantimafioso.it/2015/03/07/mafia-nord-mappa/

TREZZANO SUL NAVIGLIO: DAL SINDACO CHE DENUNCIA ALLA RI-MAFLOW

A febbraio 2015 il sindaco di Trezzano sul Naviglio (MI), Fabio Bottero, gridava aiuto e denunciava la presenza mafiosa ('ndrangheta) nel suo comune. Parlava di "zona grigia", intimidazioni, infiltrazioni. Una pagina oscura (QUI IL VIDEO-INTERVISTA: https://www.youtube.com/watch?v=QfXaNXwY-2Q) a cui si contrappone un raggio di sole, anzi due: "CASA LIBERA", il bene confiscato nel 2000 al boss Di Marco Salvatore legato ai Corleonesi, assegnato al comune nel 2007 e "consegnato" a Libera (http://tv.ilfattoquotidiano.it/2014/03/30/a-trezzano-sul-naviglio-nasce-libera-casa-in-bene-sequestrato-alla-mafia/272183/) e la fabbrica recuperata RiMaflow (http://www.rimaflow.it/). Qui, venerdì 17 aprile alle ore 21 è stato organizzato un incontro pubblico con il vicepresidente emerito della Corte Costituzionale Paolo Maddalena dal titolo PROPRIETA' COLLETTIVA, PROPRIETA' PRIVATA E INTERESSE PUBBLICO. IL CASO RIMAFLOW

VENERDI' 10 APRILE PRESENTAZIONE A SARTIRANA LOMELLINA (PV)

Venerdì 10 aprile, alle 21, Andrea Ballone e Simone Satta presenteranno Pizza, sangue e videopoker presso la biblioteca comunale di Sartirana Lomellina (PV) in via Castello 8.
Si parlerà del libro ma anche del territorio lomellino non estraneo alla presenza della criminalità organizzata di stampo mafioso e non. I piccoli comuni sono spesso prediletti dalle organizzazioni criminali, l'attenzione degli amministratori su questi temi è fondamentale per evitare infiltrazioni, contaminazioni o colonizzazioni. Con la biblioteca di Sartirana Lomellina comincia un breve tour di dialogo con i cittadini dei comuni lomellini grazie all'invito di molte delle biblioteche della zona, dopo gli incontri di presentazione degli scorsi mesi a Mortara e a Vigevano.

ASSEGNATA LA GESTIONE DELLA PIZZERIA WALL STREET DI LECCO!

Venerdì 27 marzo si sono conclusi i lavori della commissione del Comune di Lecco per l'aggiudicazione della gestione della pizzeria Wall Street, andata al progetto presentato dall'ats (associazione temporanea di scopo) fatta dalla coop. soc. La Fabbrica di Olinda di Milano (www.olinda.org), Arci provinciale e l'associazione Altra Via di Calolzio.  Con loro c'è stata tutta una rete di soggetti seri e coraggiosi che hanno aderito al progetto: Slow Food Lombardia, il forum della Salute Mentale di Lecco,  il CFP Aldo Moro di Valmadrera. Una buona notizia che segue quella riguardante i fondi stanziati dalla regione Lombardia (550 mila euro) per consentire l'utilizzo dei beni sottratti all'attività mafiosa: "I fondi stanziati - ha commentato Gian Antonio Girelli, presidente della Commissione speciale Antimafia del Consiglio regionale - permetteranno la realizzazione di attività sociali importanti di servizio a categorie protette, in alcuni casi per fini abitativi, per proteggere le vittime di violenza di genere. Ma non bisogna fermarsi. L'auspicio è che sempre di più si riesca a dare impulso a questo tipo di attività, trasformando il patrimonio derivante da attività illecite in simbolo di legalità. Nei lavori dei prossimi mesi poi, dove bisognerà giungere a un unico testo per i beni confiscati, confido che si riesca a intervenire in maniera efficace anche riguardo alla confisca delle attività economiche che per loro natura presentano delle problematiche più complesse. Serviranno strumenti adeguati per affrontarle e per questo sarà necessaria una forte impronta innovativa da parte delle istituzioni".

venerdì 3 aprile 2015

RELAZIONE DNA 2015: COMPAIONO I "NOSTRI"

P.P. 36061/12

Il Gup di Milano in data 16.5.2014 ha condannato Valle Fortunato per bancarotta e reati fiscali aggravati ex art. 7 d.l. 152/1991. Analoga condanna è stata pronunciata dal Tribunale di Milano sezione VIII penale in data 5.11.2013 a carico di Bruno Saraceno, già condannato con sentenza passata in giudicato nell’ambito del procedimento Valle.
Questi due procedimenti si segnalano in quanto costituiscono un modus operandi instaurato presso la DDA di Milano particolarmente efficace: dopo l’esecuzione delle ordinanze cautelari si procede al sequestro delle quote sociali delle società facenti capo al sodalizio (sequestro penale o in prevenzione) e, nominato un amministratore da parte dell’organo che ha proceduto al sequestro, viene valutato l’eventuale stato di insolvenza. In caso affermativo la procura formula istanza di fallimento “generando” in tal modo eventuali fattispecie di bancarotta, che è fatto molto frequente attesa la disinvoltura con cui gli appartenenti alla ‘ndrangheta gestiscono le risorse sociali.
Con riguardo alla tempistica processuale, da segnalare che, con riguardo al p.p. 14396/09 (per l’altro procedimento si è proceduto a piede libero), l’esecuzione dell’ordinanza è intervenuta in data 7.12.2009 e il 5.11.2013 è già intervenuta la sentenza passata in giudicato.

LIBERAZIONE, A GAGGIANO (MI) FORMAZIONE ANTIMAFIA PER I GIOVANI


A Gaggiano (Mi) dal 24 al 26 aprile si terrà la formazione per i giovani di Libera in Lombardia. Gaggiano la cittadina in cui da qualche anno nei terreni della frazione di San Vito confiscati al boss Salvatore Di Marco condannato con sentenza definitiva il 16 gennaio 2002 per traffico internazionale di stupefacenti, è stata creata un'area di coltivazione ed installazione di alveari per la raccolta e produzione del miele in ricordo di tutte le vittime di mafia.




giovedì 2 aprile 2015

ISCRIZIONI APERTE PER ESTATELIBERI A VIGEVANO.

Terza edizione di EstateLiberi a Vigevano: dopo due anni in cui i volontari da tutta Italia svolgevano lavori di manutenzione sul bene confiscato negli anni Novanta al clan Valle in viale Artigianato 35, per questa edizione gli interventi sono previsti sul bene confiscato il 20 agosto 2004 al boss Salvatore Di Marco, narcotrafficante legato a Cosa Nostra con residenza a Vigevano. Un bene quest ultimo la cui storia è emblematica per quanto riguarda la situazione non sempre rosea degli immobili confiscati alla criminalità organizzata, ovvero dopo essere passato al patrimonio del Comune nel 2009 è rimasto inutilizzato fino a quando nel 2014 l'associazione Il Focolare l'ha preso in assegnazione con l'obiettivo di creare un emporio solidale e la creazione di spazi-alloggio d'emergenza per famiglie.